Amministrazione Catalano S.r.l.
13-09-2022
RIFORMA DEL CATASTO
la revisione del registro degli immobili
Riproduzione riservata tratta da Redazione Italia Casa e Condominio; luglio 2022 La Delega Fiscale: Il testo della Delega Fiscale, composto da 10 articoli e approvato dal Consiglio dei ministri il 5 ottobre 2021, delega l`esecutivo ad emanare, nei prossimi 18 mesi, uno o più decreti attuativi per rivoluzionare il sistema fiscale. L`articolo 6 della Legge Delega è dedicato alle disposizioni in materia di revisione del Catasto e degli strumenti di mappatura degli immobili. La riforma del Catasto, attesa da tempo in Italia, è in linea con le richieste dell`Europa, che da molti anni chiede al Paese di rivedere i valori catastali non aggiornati. La nuova fotografia della situazione catastale italiana non esplicherà i suoi effetti nell`immediato, ma a partire dal 1 gennaio 2026. Fino ad allora gli estimi catastali, le rendite e i valori patrimoniali per la determinazione delle imposte e dei redditi rimarranno quelli attuali. Riforma in due fasi: La riforma sarà realizzata in due fasi. La prima, denominata operazione trasparenza, prevede l`introduzione di modifiche normative e operative dirette ad assicurare l`emersione di immobili e terreni non accatastati. Si pone l`obiettivo di mappare statisticamente la situazione corrente, al fine di evidenziare le eventuali disomogeneità dei valori catastali attribuiti agli immobili sul territorio nazionale. In concreto, in questa fase il governo affronterà una ricognizione dell`attuale sistema immobiliare per far riemergere circa un milione di immobili fantasma. La seconda fase, realizzabile in cinque anni e disponibile a decorrere dal 1 gennaio 2026, presuppone una effettiva revisione del Catasto fabbricati. Questa revisione, secondo le previsioni del Governo, dovrebbe attuarsi attraverso la costituzione di un sistema che contempli, oltre al valore patrimoniale del bene, anche una rendita parametrata ai valori di mercato, nonché la previsione di un adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite delle unità immobiliari urbane, in base alle normali condizioni del mercato di riferimento. Vantaggi e svantaggi: L`articolo 6 della Legge Delega non pone dunque, nell`immediato, profili di problematicità, in quanto almeno per i prossimi cinque anni non inciderà sulla materia fiscale. Potrà però assumere nel tempo connotati pericolosi in quanto il testo, molto generico, si presta a diverse interpretazioni. Chi sarà al governo, a partire dal 2026 deciderà se e in quale misura utilizzare le informazioni catastali aggiornate per rivedere il prelievo fiscale degli immobili. Del resto il fine del Catasto è proprio quello fiscale. Le associazioni della proprietà immobiliare: E mentre si parla di un riequilibrio a parità di gettito complessivo, quindi di aggravi per alcuni contribuenti e di riduzioni per altri, il timore dei proprietari è che la riforma si trasformi in un incremento della tassazione patrimoniale e l`immobiliare torni ad essere considerato come un bancomat di Stato. La proprietà edilizia è certa che dietro la riforma si nasconda la trappola di nuovi balzelli. è una riforma che ci chiede l`Europa, non gli italiani, denuncia Federproprietà. Una futura stangata, l`ha definita Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia: Una bomba ad orologeria sotto la casa degli italiani. Nel Paese del risparmio immobiliare, si punisce proprio il risparmio immobiliare, precisa Spaziani Testa, indignato per la decisione del Governo. Si tratta della trasformazione del catasto italiano da reddituale a patrimoniale. Questo vuol dire la predisposizione di un aumento incontrollato della tassazione degli immobili. L`insistenza inusitata del Governo sul proprio testo conferma che l`intento della revisione del catasto è quello indicato nella relazione che accompagna il disegno di legge: predisporre l`aumento dell`imposizione immobiliare. Con buona pace di chi ancora si ostina a propagandare la storiella della innocente mappatura o del semplice aggiornamento statistico, conclude il presidente di Confedilizia. Dello stesso tenore la reazione dell`Uppi, l`Unione Piccoli Proprietari di Immobili. La sbandierata revisione del catasto, che si vorrebbe far passare per una riforma santa e giusta, non è altro che l`ennesimo folle inasprimento arbitrario e discrezionale sulla casa, è scritto in una nota della residenza nazionale. L`associazione chiede che l`articolo 6 del Ddl 3343 sia immediatamente sospeso. Secondo l`Uppi è assurdo che si minacci la caduta del Governo, soprattutto in questo momento storico, a causa di un articolo di legge generico, vago e sicuramente preso solo contro i piccoli proprietari, e non confortato da alcun accordo parlamentare. Riforma in linea con le richieste dell`Europa: La riforma, in linea con i suggerimenti dell`OCSE, il Fondo Monetario Internazionale, e del Consiglio dell`Unione Europea, comporterà certamente diversi vantaggi in termini di semplificazione normativa e di determinazione trasparente del valore degli immobili, nonché di equità di distribuzione del carico fiscale. L`obiettivo dell`Europa è però quello di aumentare la tassazione sugli immobili. Il sistema tributario italiano già prevede numerose imposte e tasse sugli immobili: reddituali (l`Irpef per case in affitto); patrimoniali (l`IMU); legate a servizi (TASI); sui trasferimenti (successioni e donazioni); sulle locazioni. Tutte hanno come base imponibile il valore dell`immobile o valore catastale. In Europa ci sono però Paesi con livelli di tassazione superiori rispetto a quello italiano. Secondo il rapporto: Taxation trends in the European Union pubblicato dalla Commissione Europea, Francia, Regno Unito, Belgio, Grecia, Spagna e Danimarca presentano livelli di tassazione sulla proprietà molto più elevati di quelli italiani. Il risparmio sul mattone è una tradizione tutta italiana: Ma gli italiani, a differenza degli altri Paesi europei, ha una tradizione storica di risparmio sul mattone: la casa è una priorità e infatti in Italia sono 25,8 milioni le persone che vivono in un`abitazione di proprietà, il 75,2% delle famiglie. Una tradizione che andrebbe protetta e non certo ostacolata: è il Paese della proprietà immobiliare diffusa, ventilare possibili aumenti fiscali può frenare fiducia e investimenti. Uno strumento strategico e prezioso: Il Catasto, oltre a rappresentare l`inventario dei beni immobili presenti sul territorio nazionale, ha molteplici funzioni in settori fondamentali e strategici. In particolare, i dati catastali hanno rilevanza in relazione: agli aspetti fiscali (per la determinazione delle imposte); topografici (le mappe catastali utilizzate per lo studio e la progettazione delle opere di interesse pubblico e privato); economici (i dati catastali vengono utilizzati per agevolare la ricerca di dati economici, stime, consistenza patrimoniale di persone fisiche o giuridiche); civilistici (individuazione delle proprietà immobiliari, accertamento dei diritti da beni immobili); giuridici (probatorietà dell`informazione catastale); e, infine, per aspetti civili legati al governo del territorio (protezione civile, determinazione delle superfici comunali, Catasto incendi, indagini su reati ambientali, ecc.). Una riforma attesa da molto tempo: Strumento prezioso per le scelte di politica fiscale e indispensabile per valutare le quotazioni del settore immobiliare, il Catasto contiene quindi informazioni di estrema importanza. Informazioni che devono essere costantemente aggiornate per consentire una puntuale conoscenza del patrimonio catastale. La situazione in cui versa oggi il Catasto non è però delle migliori. Le attuali rendite catastali degli immobili sono infatti attribuite sulla base di tariffe destimo individuate alla fine degli anni Trenta del secolo scorso, rivalutate con l`applicazione di moltiplicatori inseriti nel tempo. Quindi oggi non più coerenti con i valori di mercato e soprattutto con la dinamica che tali valori hanno assunto nel corso degli anni. Inoltre il rapporto tra i valori catastali e quelli di mercato non è omogeneo non solo tra i diversi Comuni italiani, ma addirittura tra le diverse aree dei medesimi Comuni che, al di là della datata distinzione tra aree centrali, intermedie e periferiche, sono state diversamente interessate da processi di sviluppo e dalla localizzazione di servizi e infrastrutture pubbliche. I tentativi di riforma del Catasto che si sono susseguiti nel tempo sono numerosi: 1993, 1995, 1996, 1998 e 2014, quando il Governo Monti nel decreto Salva Italia aumentò le rendite catastali del 65%, portando la tassazione immobiliare a 23 miliardi contro i 9 miliardi della vecchia ICI.